Lunedì scorso è partita l’Offerta Pubblica di Vendita (OPV) di Fineco, che terminerà alle 13:30 del 26.06. Il lotto minimo di sottoscrizione è di 1.000 azioni. Il prezzo minimo di vendita è di 3,5 € e quello massimo di 4,4 €. Di conseguenza l’investimento minimo è di 3.500/4.400 € a seconda di quale prezzo verrà fissato al termine dell’operazione (entro quindi il 30.06). Pagamento 2 luglio.
Leggendo il prospetto informativo emerge che:
– il Capitale Sociale della banca è di 200.070.430,89 € suddiviso in 606.274.033 azioni;
– il Patrimonio Netto al 31.12.13 è di 423.935.000 € il che porta ad un Patrimonio Netto per azione di 0,69 €;
– il Core Tier 1 Ratio è al 12,25%, contro una media italiana che raramente va oltre il 10%, il che rende Fineco una banca sicura dal punto di vista patrimoniale;
– il ROE è al 23,58% che vuol dire un’enormità, visto che pochissime banche italiane arrivano al 10%.
Gli obiettivi dell’IPO sulla carta sono la diffusione delle azioni tra gli investitori sia privati che istituzionali al fine di avere una maggiore visibilità, anche attraverso la quotazione in borsa, che vi sarà al termine dell’OPV.
Trattasi, come detto, di OPV e non di OPS (Offeta Pubblica di Sottoscrizione). Ciò vuol dire che verranno vendute azioni già esistenti da parte dell’attuale unico proprietario di Fineco, vale a dire Unicredit. In sostanza Fineco non emette nuove azioni per finanziare nuove operazioni (quali acquisizione di altre banche o miglioramento delle piattaforme o dei sistemi operativi) o peggio ancora per coprire dei buchi (come hanno fatto e stanno facendo purtroppo numerose altre banche), ma è l’attuale proprietario che vende dal 30 al 34,5% delle proprie azioni per far vedere meglio al mercato il proprio gioiellino di famiglia da un lato (senza perderne tuttavia il controllo) e fare cassa dall’altro (l’incasso previsto è infatti di circa 800 milioni di €).
Il prezzo, quand’anche fosse quello minimo, non è particolarmente basso, se rapportato a quanto valgono in borsa le aziende più simili a Fineco: il rapporto Prezzo/Utili (P/E) sul prezzo minimo sarebbe di 24,9 e sul prezzo massimo sarebbe di 31,3. Le concorrenti quotano così: Mediolanum 14,4, Azimut 19,8, Banca Generali 18,6, Binck Bank (Olanda) 22,6, Charles Schwab (USA) 34,1. Solo in quest’ultimo caso Fineco sarebbe più “economica”.
Detto questo, non ritengo l’OPV Fineco particolarmente invitante, stante il prezzo di vendita e le motivazioni della vendita, a meno che l’euforia di borsa e la voglia di IPO che c’è attualmente in Italia non ci rifacciano vivere un altro 2000.