Complici le tensioni sul fronte Ucraina – Russia e la previsione di ulteriori aumenti dei tassi negli Stati Uniti, mercoledì 13 abbiamo assistito ad un nuovo calo dell’indice Nasdaq 100, che lo ha riportato a quota 14.000. Abbiamo pertanto investito nuovamente sull’indice, utilizzando, per chi non ha minusvalenze, il solito ETF, mentre, per chi ha minusvalenze compensabili, un certificato indicizzato al Nasdaq 100, in maniera tale da evitare il pagamento della ritenuta fiscale in fase di vendita. L’importo investito sul Nasdaq 100 è pertanto pari a circa il 10% del patrimonio.
Se l’indice dovesse riportarsi su valori di inizio mese venderemo e porteremo a casa il guadagno, pari a circa il 7% lordo, ovvero il 5% netto.
Se l’indice dovesse calare ulteriormente, il prossimo punto di ingresso, con un altro 5% del patrimonio, sarebbe a quota 13.000 punti indice, livello già raggiunto il 14 marzo, prima di riportarsi poi a quota 15.000 in appena due settimane, a testimonianza della elevata volatilità che caratterizza questo indice.