La Cina riesce sempre a sorprendere. Guardate il grafico allegato. Mostra l’andamento dell’ETF che alcuni di noi hanno già e che investe nelle 300 principali aziende cinesi quotate alle borse di Shenzen e Shangai.
Da inizio mese le quotazioni di queste aziende sono sotto pressione a causa di tre fattori fondamentalmente: la guerra tra Russia e Ucraina, i timori di revoca delle quotazioni di alcune aziende cinesi dal listino azionario americano, ma, soprattutto, dai nuovi focolai di covid apparsi proprio in queste due grandi città.
Dal primo marzo a ieri, l’indice sottostante al nostro ETF ha perso quasi il 14%.
Stamattina ha segnato un rimbalzo di oltre il 4%.
A mio avviso, se terminasse la guerra, ma, soprattutto, quando i due focolai di Covid verranno messi sotto controllo, le due più grandi aree industriali della Cina saranno destinate a tornare ai ritmi di lavoro precedenti e con esse le quotazioni delle aziende che li vi operano.
Consiglio pertanto, a chi ancora non lo ha fatto, di prendere posizione e investire un 2,5% del proprio patrimonio in quest’area, per cercare di sfruttare una possibile e probabile ripresa delle quotazioni.