Martedì il rame (copper in inglese) ha segnato il suo massimo storico a circa 5,15 U$D alla libra. Ieri mattina, in apertura di borse, abbiamo approfittato dell’aumento registrato dal rame il giorno prima, per vendere metà delle quote acquistate a maggio dell’anno scorso. L’oro rosso, così definito dagli investitori per il suo larghissimo utilizzo in tantissimi settori, si è mosso attorno al nostro prezzo di acquisto fino a marzo di quest’anno. Poi, quando la Cina ha cominciato a dare segnali di ripresa economica a fronte degli stimoli finanziari del governo centrale, aumentando le aspettative di domanda, il prezzo ha cominciato a crescere, facendo segnare un 30% di rialzo in appena due mesi. Il guadagno sulle quote vendute si attesta quindi su circa il 30% lordo, che diventa netto per chi ha minusvalenze da compensare, in quanto lo strumento utilizzato è un ETC e la plusvalenza è compensabile con eventuali minusvalenze pregresse. Per tutti gli altri parliamo comunque di un 22% netto in dodici mesi!
Adesso, come al solito, stiamo alla finestra. Se il rame dovesse segnare ulteriori nuovi massimi storici, vista la crescente domanda di rame per pannelli fotovoltaici, batterie per auto elettriche e via dicendo, provvederemo a vendere anche l’altra metà delle quote in portafoglio. Se dovesse ridiscendere verso i 3,7 U$D per libra, saremo pronti a ricomprare quanto venduto ieri.