Nelle ultime settimane è andata meglio delineandosi la politica della Banca Centrale Americana, la FED. Entro l’autunno la FED terminerà gli acquisti di titoli obbligazionari americani, azione che ha sinora mantenuto estremamente bassi i tassi di interesse negli Stati Uniti.
Il miglioramento dell’economia a stelle e strisce, sta producendo una maggiore occupazione, con il livello di disoccupazione calato ormai alla metà di quello europeo.
L’effetto combinato di crescita economica e livello di disoccupazione basso, è l’aumento dell’inflazione.
Ciò porterà la FED ad abbandonare la politica di tassi zero praticata negli ultimi cinque anni e a cominciare ad alzare il Tasso Ufficiale di Sconto dal prossimo anno. Come prima conseguenza di questa aspettativa, si avrà, con ogni probabilità, un aumento del valore del dollaro americano nei confronti delle altre valute, ma soprattutto nei confronti dell’euro. Questo aspetto può comportare una importante occasione per noi europei, in quanto, investendo adesso in dollari americani, potremmo beneficiare della probabile rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro (per intenderci del passaggio da un cambio Euro/Dollaro di 1,39 di poche settimane fa verso un cambio di 1,30/1,25/1,20…).
Ritengo pertanto opportuno spostare parte del proprio patrimonio (un 5/10%) dal conto in euro a quello in dollari. Tale liquidità potrebbe poi essere usata per operazioni di trading su titoli obbligazionari espressi in dollari per sfruttare sia l’andamento della valuta americana, sia la volatilità che caratterizza e caratterizzerà i titoli obbligazionari a più lunga scadenza.